Buon successo di pubblico per il convegno inaugurale dell’evento “Bistimentas asseminesas” che si tiene oggi e domani nel Vecchio Municipio di Assemini. La conferenza è stata aperta dal suono delle launeddas di Sergio Lecis ed è proseguita con gli interventi di Cristiano Cani, collaboratore dell’Associazione “Sa Pratza Antiga” ed esperto di fotografie e tradizioni sarde, e di Ignazio Sanna Fancello, esperto di abbigliamento tradizionale, che ha affrontato il tema del recupero dell’abbigliamento asseminese.
«Vogliamo riportare alla luce gli antichi abiti tradizionali asseminesi – dichiara a margine dell’evento la Presidente dell’Associazione “Sa pratza antiga” Maddalena Marras – come quelli che hanno usato le nostre nonne. La mia è stata una delle ultime a indossare l’abito tipico, è morta nel 1969 e qui c’è una riproduzione del suo abito. Pian piano ci siamo appassionati, abbiamo analizzato le vecchie fotografie e abbiamo realizzato le riproduzioni».
«La ricerca parte da lontano, – afferma Cristiano Cani – è iniziata una decina di anni fa e dopo un lavoro non privo difficoltà abbiamo scoperto che anche Assemini ha tanto materiale da valorizzare. Dopo l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione è stato più facile trovare documenti e riferimenti storici. Le foto sono state importanti, ma è stato ancor più importante avere i vecchi abiti che ci hanno consentito di riprodurre fedelmente quello che oggi si vede all’interno della mostra. Ci tengo a sottolineare che noi stiamo cercando di valorizzare il vecchio abito del paese, non quello del gruppo folk che meriterebbe un discorso a parte. Non possiamo raggiungere la perfezione, ma è stato fatto un lavoro certosino che merita di essere esposto al pubblico per rendere onore ai privati che hanno messo a disposizione gli abiti per consentirne la riproduzione e all’intera città. Purtroppo Assemini, insieme ad altri paesi della Sardegna, viene nominato nelle conferenze come un centro che “ha fatto male per quanto riguarda la valorizzazione delle vecchie tradizioni” e noi vogliamo cercare di staccargli questa brutta etichetta».
L’Assessora alle politiche culturali del Comune di Assemini (che ha patrocinato “Bistimentas asseminesas”), Jessica Mostallino, ha dichiarato ai nostri microfoni che «proprio all’interno del Vecchio Municipio ad Assemini è stato conferito il titolo di “Città del folklore”, a dimostrazione del fatto che la nostra città tiene molto alla cultura e agli eventi che valorizzano le tradizioni. L’associazione è nata da poco e spero che questo sia solo il primo evento di questo tipo: è fondamentale recuperare gli abiti asseminesi e non perdere le nostre tradizioni».
In mostra, oltre alle fedeli riproduzioni degli abiti tradizionali, anche stampe, fotografie e cartoline d’epoca raffiguranti i costumi tipici di tutto il territorio regionale, realizzate a partire dal 1860 e appartenenti alla collezione privata di Cristiano Cani. L’esposizione sarà visitabile anche nella giornata di domani dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. La manifestazione si concluderà coi balli sardi in piazza (al coperto in caso di pioggia) sulle note delle fisarmoniche di Roberto Fadda e Luca Schirru.