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Neri Marcorè a Cagliari con “La Buona Novella” di Fabrizio De André

Neri Marcorè - © foto Le Pera

L’attore e cantante Neri Marcorè interpreta La Buona Novella di Fabrizio De André nella versione teatrale del celebre concept album del cantautore genovese. Lo spettacolo, con drammaturgia e regia di Giorgio Gallione e arrangiamenti musicali diretti da Paolo Silvestri, è una produzione del Teatro Stabile di Bolzano, in collaborazione con il Teatro Carcano, la Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro e il Teatro Nazionale di Genova.

L’opera ha debuttato nell’Isola ieri al Teatro Comunale di Sassari e proseguirà al Teatro Massimo di Cagliari da oggi al 16 marzo all’interno della Stagione 2024-2025 de La Grande Prosa, organizzata dal CeDAC Sardegna. Le repliche si terranno alle 20.30 (oggi-venerdì, turni A, B e C), alle 19.30 (sabato, turno D) e alle 19 (domenica, turno E).

Il cast

Accanto a Marcorè, un cast di talentuosi artisti impreziosisce la messa in scena: Rosanna Naddeo, attrice e cantante, insieme all’ensemble composto da Giua (voce e chitarra), Barbara Casini (voce, chitarra e percussioni), Anais Drago (violino e voce), Francesco Negri (pianoforte) e Alessandra Abbondanza (voce e fisarmonica). Insieme, daranno vita a un viaggio suggestivo tra parole e musica, riscoprendo il capolavoro di De André, ispirato alla figura del Nazareno, che lo stesso artista definì «il più grande rivoluzionario di tutti i tempi», portatore di un messaggio di uguaglianza e fratellanza universale.

Lo spettacolo

Lo spettacolo si configura come un’intensa Opera da Camera, dove narrazione e canzoni si intrecciano per raccontare la storia di Gesù secondo i Vangeli apocrifi. Le musiche, firmate da De André con Gian Piero Reverberi e Corrado Castellari, si uniscono alla suggestiva scenografia di Marcello Chiarenza, ai costumi di Francesca Marsella e al disegno luci di Aldo Mantovani, creando un’esperienza teatrale unica.

Attraverso questa rilettura, La Buona Novella si fa specchio della rivolta giovanile degli Anni Sessanta e delle sue istanze spirituali, mettendo in luce il messaggio contro gli abusi di potere e i soprusi dell’autorità, incarnato dalla figura del falegname di Nazareth, il predicatore che i suoi seguaci riconobbero come Figlio di Dio.