Dal 3 maggio al 9 novembre si terrà la ventinovesima edizione di Monumenti Aperti, per la prima volta su scala nazionale con 19 regioni coinvolte, con la sola eccezione della Valle D’Aosta, per raccontare la bellezza di un Paese senza tempo: dalle tombe dei Giganti ai musei etnografici, dalle antiche abbazie ai castelli dimenticati e molto altro: un viaggio nell’Italia delle comunità e dei patrimoni.
La Sardegna “madrina” della manifestazione
Apre l’edizione 2025 la Sardegna “madrina” della manifestazione con ben 64 amministrazioni locali che rappresentano l’Isola da nord a sud.
Quest’anno accoglie l’ingresso di quattro nuovi comuni: Golfo Aranci (17/18 maggio, che apre al pubblico il suggestivo Pozzo Sacro di Milis; Mogoro (31 maggio/1° giugno), con la splendida Chiesa del Carmine e il Nuraghe Cuccurada; Oschiri (31 maggio/1° giugno), custode del Santuario di Nostra Signora di Castro e dell’affascinante Altare di Santo Stefano; e Sorradile (31 maggio/1° giugno), che propone la Chiesa di San Sebastiano e le Domus de Janas di Prunittu. Queste nuove adesioni arricchiscono ulteriormente il mosaico di storie e identità che la manifestazione porta alla luce.
I sei weekend che compongono il calendario dell’edizione regionale – dal 3 maggio al 12 ottobre – toccheranno decine di comuni, con un’attenzione sempre crescente al patrimonio meno conosciuto ma di straordinario valore.
A Sassari sarà possibile visitare per la prima volta numerosi monumenti, tra cui la Pinacoteca Nazionale, il Palazzo della Frumentaria, il Seminario arcivescovile, il Museo Sanna e il Complesso ferroviario di via Sicilia, solo per citarne alcuni. È un’apertura che segna un passo importante nel rapporto tra la città e il suo patrimonio culturale.
Non mancano le meraviglie costiere come la Torre di San Miguel a Tortolì, o le preziose testimonianze archeologiche come quelle di Carbonia (con il Nuraghe Sirai e la Grande Miniera di Serbariu) e di Terralba con il sito di Santa Maria. Si affiancano luoghi di culto ricchi di storia, come la Chiesa di San Giorgio a Sestu, e scorci naturalistici e industriali riconvertiti, come la Miniera di Perd’e Pibera a Gonnosfanadiga o la Laveria Brassey di Arbus.
Prima edizione nazionale
Prima edizione nazionale per Monumenti Aperti grazie al finanziamento proveniente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese (Avviso n. 2/2023). Presentata lo scorso 9 aprile in anteprima a Roma nella sede dell’ANCI, l’edizione 2025 racconterà, dal 3 maggio al 9 novembre, 800 monumenti in 87 città e 19 regioni, celebrando il patrimonio culturale italiano con un evento diffuso che attraversa l’intero Paese e aprendo le porte di abbazie, castelli, chiese, musei etnografici e luoghi reconditi e poco conosciuti per un viaggio nell’anima nascosta del Bel Paese. Un itinerario corale tra storia, arte e comunità, che racconta la bellezza di un’Italia senza tempo, intrecciando memorie e identità in un’unica, grande narrazione collettiva.
Dove tutto è possibile
Quest’anno Monumenti Aperti si presenta sotto il titolo di “Dove tutto è possibile”, un invito a lasciarsi sorprendere, a guardare con occhi nuovi la nostra straordinaria eredità culturale, a creare connessioni tra passato e futuro. Perché ogni testimonianza artistica racconta non solo la sua storia, ma anche quella delle persone che l’hanno vissuta e la custodiscono con passione.
Restituendo il patrimonio alle comunità che lo abitano e a quanti lo vivono da vicino e da lontano, Monumenti Aperti 2025 vuole regalare un’esperienza a tutti gli effetti immersiva ponendo le basi per la valorizzazione di luoghi fisici e la creazione di spazi immateriali. L’iniziativa diffusa vive, infatti, grazie all’impegno di oltre 20.000 studenti e volontari e saranno proprio loro a raccontare i luoghi simbolo, le meraviglie culturali, le storie meno conosciute e le identità dei territori che ci circondano.
La XXIX edizione, coordinata a livello nazionale dalla cagliaritana OdV Imago Mundi, segna una tappa importante: dalla prima edizione del 1997, nata in Sardegna, sono state oltre 4 milioni le visite guidate, condotte da 160.000 studenti e 60.000 volontari, in gran parte studenti di ogni ordine e grado, che hanno raccontato e custodito oltre 2.063 monumenti in più di 170 comuni prima della sola Sardegna, ma nel corso degli anni anche del Piemonte, dell’Emilia-Romagna, della Puglia, della Lombardia e del Lazio.
Il Programma
Si inizia a maggio con un focus speciale sulla Sardegna, con oltre 60 comuni coinvolti insieme a Benevento, Chieti, Cosenza, Perugia e l’Ecomuseo Casilino di Roma; tra ottobre e novembre un percorso che attraverserà tutta l’Italia, da Trieste a Siracusa, passando per Torino, Mantova, Venezia, Ferrara, Palermo e molte altre città, per un totale di oltre 80 comuni. Dal Teatro Romano di Chieti alla Basilica sotterranea di Porta Maggiore a Roma, dalle pietre d’inciampo dell’antico Ghetto di Venezia al Palazzo dei Diamanti di Ferrara; e ancora da Cagliari con la Necropoli punica di Tuvixeddu, la più grande del Mediterraneo, a Mantova con il Museo Virgilio dedicato al grande poeta latino, passando per il Parco del Pollino tra Calabria e Basilicata, dove natura e arte si fondono alla perfezione, ogni luogo aprirà le sue porte per accogliere i visitatori in un cammino emozionante tra memoria, cultura e bellezza.
Il calendario nazionale
Il programma della manifestazione si articola in diverse tappe distribuite tra maggio, ottobre e novembre.
- 3 e 4 maggio, quando Monumenti Aperti farà tappa ad Aritzo, Arzachena, Sassari e Tortolì.
- 10 e 11 maggio, sarà la volta di numerosi comuni: Alghero, Benevento (Campania), Carbonia, Dorgali, Escalaplano, Gonnosfanadiga e Pabillonis (insieme), Lunamatrona e Sanluri (solo domenica 11), Ovodda (solo domenica 11), Ploaghe, Quartu Sant’Elena, San Gavino Monreale e Samassi (in abbinata), Sestu, Terralba e Villasimius.
- 17 e 18 maggio, l’evento si sposterà ad Arbus e Guspini (in abbinata), Cagliari, Calangianus, Cerreto Sannita (Campania), Chieti (Abruzzo), Golfo Aranci, Iglesias, Perugia (Umbria), Porto Torres, Sant’Antioco, Sardara, Settimo San Pietro e Triei.
- 24 e 25 maggio, saranno coinvolti: Assemini, Bosa, Carloforte, Chiaramonti (solo domenica 25), Cosenza (Calabria), Cuglieri, Ittiri e Ossi (in abbinata), Monteleone Rocca Doria, Nuxis, Quiliano (Liguria), Roma (Lazio) – anche venerdì 23 –, Selargius, Simala, Sini e Stintino.
- 31 maggio e 1° giugno, parteciperanno Ardauli e Sorradile, Genuri e Tuili, Gonnostramatza (solo domenica 1° giugno) e Mogoro, Oristano, Oschiri, Padria, Pula, Sarroch,
Segariu, Tertenia, Villacidro e Villaputzu.
L’autunno vedrà nuove tappe:
- 11 e 12 ottobre: Frosolone (Molise), Latronico (Basilicata), Neoneli, Siddi e Siracusa (Sicilia).
- 18 e 19 ottobre: Capoterra, Ferrara (Emilia-Romagna), Mantova (Lombardia), Palermo (Sicilia), Savona (Liguria), Torino (Piemonte), Treviso (Veneto) e Venezia (Veneto).
- 25 e 26 ottobre: Montefano (Marche), Ozieri, Trieste (Friuli-Venezia Giulia), Vado Ligure (Liguria) e Volano (Trentino-Alto Adige).
- 8 e 9 novembre: Bitonto (Puglia) e Campi Bisenzio (Toscana).
Per restare aggiornati su tutte le iniziative di Monumenti Aperti è a disposizione l’App Heart of Sardinia oltre agli account social: Facebook (@monumentiaperti) e Instagram (@monumentiaperti).
Tutti i contenuti aggiornati sono consultabili sul sito ufficiale www.monumentiaperti.com