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Cagliari, salvezza senza gloria: serve nuova linfa per tornare a sognare

© foto Cagliari Calcio

Dopo il 2-0 di Napoli, ventesima sconfitta in campionato, cala il sipario su un’altra stagione senza infamia né lode per il Cagliari, che è riuscito a conquistare la salvezza alla penultima giornata grazie alla vittoria casalinga contro il Venezia, chiudendo il torneo a 36 punti, esattamente come un anno fa.

Nell’ultima giornata, i rossoblù sono usciti battuti dalla sfida dello stadio “Maradona” che per i partenopei è valsa il quarto scudetto. Il Cagliari non ha fatto propriamente da comparsa, ma quasi. Nel primo tempo, la squadra sarda si è difesa con ordine, resistendo ai ripetuti attacchi dei padroni di casa grazie a una difesa attenta e a un super Sherri, senza però rendersi mai pericolosa. I rossoblù però nulla hanno potuto sulla prodezza in semirovesciata di McTominay, che ha portato in vantaggio il Napoli al 42’. Nella ripresa, il Cagliari ha confermato i limiti offensivi già emersi nella prima frazione, senza mai impensierire Meret. Al contrario, ha subito il secondo gol: una splendida azione personale di Lukaku, che al 51’ ha superato Mina e ha siglato il gol della sicurezza per gli azzurri.

Il futuro

Il Cagliari chiude quindi il campionato con la consapevolezza che serviranno riflessioni importanti per il futuro, a partire dalla guida tecnica, che non ha saputo dare una chiara identità di gioco alla squadra nonostante i molteplici esperimenti e le variazioni tattiche.

Sarà necessario un cambio di passo, perché Cagliari è una piazza che merita di più. Va pur constatato che in altre piazze importanti, vedi ad esempio Genova sponda Samp, si fanno i conti con la Serie B o addirittura la Serie C (a seconda degli sviluppi del caso-Brescia). In questo contesto, la permanenza in Serie A è comunque un risultato non da sottovalutare.

Nell’immediato futuro, sarà necessario dissipare alcune nuvole che stanno sopra Cagliari: alcuni giocatori potrebbero lasciare, è il caso ad esempio di Augello, che pare non aver trovato un accordo per il rinnovo, o di Viola, che ha dichiarato di sentirsi parte del progetto ma che non ha ancora parlato con la società. Ci sono poi da affrontare i riscatti di Caprile e di Piccoli, mentre si ripartirà da uno dei punti fermi, Mina, che ha appena rinnovato fino al 2028.

Serviranno inoltre nuovi innesti per fare un salto di qualità. Se il primo obiettivo rimane sempre quello di una salvezza tranquilla, sarebbe auspicabile che il Cagliari diventasse una società ambiziosa, capace di puntare a progetti più importanti, come un campionato da metà classifica e la valorizzazione di giovani calciatori.

In definitiva, è necessario provare a fare dei passi avanti. Questa piazza, piegata da tanti anni di sofferenze sportive, ha bisogno di ritrovare entusiasmo e tornare a sognare.