Utilizziamo cookie esclusivamente per finalità tecniche che garantiscono il corretto funzionamento del sito. La tua privacy è importante per noi, non memorizziamo nessun tuo dato di navigazione.

A Cagliari un convegno in onore del Professor Giuseppe Brotzu

© immagine ARNAS G. Brotzu

“Giuseppe Brotzu: ricerca e innovazione applicata alla clinica”, questo il titolo del convegno in onore del celebre professore, che si terrà domani 22 luglio 2025 alle ore 9.00, nell’Aula Atza dell’Ospedale cittadino a lui intitolato. Sono trascorsi 80 anni dalla scoperta delle cefalosporine, una delle più importanti conquiste della medicina moderna, che ha rappresentato una svolta nel trattamento delle infezioni batteriche.

La straordinaria scoperta

Il 20 luglio 1945 il docente di Igiene dell’Università di Cagliari, Giuseppe Brotzu, assieme al suo collaboratore, Antonio Spanedda, riscontrò le prime evidenze scientifiche che portarono alla scoperta delle cefalosporine, un antibiotico che appartiene alla classe dei beta-lattamici, ancora oggi ampiamente utilizzato.

L’intuizione di Brotzu nacque dall’osservazione delle acque di Su Siccu, a Cagliari. Nonostante la scarsa salubrità dell’acqua, anche per la presenza di scarichi fognari, Brotzu evidenziò una scarsa proliferazione di microrganismi o batteri che pur certamente erano presenti. Cosa ne impediva la crescita in quelle acque? Le persone che facevano il bagno nelle acque davanti a Bonaria non si ammalavano. Volle approfondire e, assieme a Spanedda, prelevò dei campioni di acqua nei quali scoprì la presenza di un fungo, il Cephalosporium acremonium, che produceva una sostanza con attività antibatterica. Questa scoperta fu il punto di partenza per lo sviluppo delle cefalosporine.

Brotzu e il suo collaboratore Spanedda sperimentarono personalmente l’agente immunizzante, in maniera prima intracutanea e poi sottocutanea, per testarne l’efficacia, o la tossicità. Non si verificarono né reazioni locali, né disturbi generalizzati: l’antibiotico non era dannoso.

Le cefalosporine si sono rivelate efficaci contro un’ampia gamma di batteri. Negli anni sono state sviluppate diverse “generazioni” di cefalosporine, con caratteristiche e spettri di azione diversi. Hanno ampliato il ventaglio di antibiotici disponibili per il trattamento delle infezioni batteriche. Uno dei punti di forza è rappresentato dalla capacità di resistenza alle beta-lattamasi, enzimi che possono inficiare l’azione di altri antibiotici, come ad esempio le penicilline.

Sulle orme di Giuseppe Brotzu

A rendere omaggio alla memoria del professore, la lectio magistralis del Prof. Gian Luigi Gessa, che ricorderà la figura professionale e umana dello scienziato.

Nel solco tracciato dallo straordinario contributo scientifico del professor Brotzu, i professionisti dell’Azienda che porta il suo nome continuano ogni giorno a promuovere ricerca e innovazione, con risultati significativi per la pratica clinica e per la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti.

Gli interventi dei medici intendono guardare al futuro dell’ARNAS, un futuro in cui la sanità si trasforma profondamente, anche grazie all’introduzione di tecnologie sempre più avanzate, all’impiego dell’intelligenza artificiale e a una rinnovata sinergia tra innovazione digitale e centralità della persona.

Il ricordo della Presidente Todde

Anche la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha voluto ricordare il professor Giuseppe Brotzu, «un grande sardo che ha cambiato la storia, scrivendo una pagina fondamentale non solo della nostra storia ma anche della storia della medicina, cambiando la vita di tante persone». Questa – sottolinea Todde – «è la Sardegna che vogliamo far emergere e che vogliamo venga ricordata e celebrata nel mondo».