Fino al 28 settembre 2025, le storiche sale del Palazzo Arcais di Oristano diventano teatro di un’esperienza unica: la mostra “La Sartiglia: Un viaggio nei simboli e nei riti”, a cura della Fondazione Oristano. Un percorso immersivo e suggestivo che invita il pubblico a scoprire il cuore profondo di una delle tradizioni più affascinanti della Sardegna.
«Non una semplice esposizione, ma un racconto che intreccia storia ed emozione», fanno sapere dalla Fondazione Oristano. Un racconto che prende vita grazie al progetto e all’allestimento di Maurizio Podda, alla cura dei testi di Angela Regina Sonia Zoccheddu, alle traduzioni di Emanuela Erbì e alla grafica firmata da Valter Mulas.
La mostra si snoda attraverso simboli potenti – come la Stella, che custodisce il destino; la Spada e lo Stoccu, strumenti di abilità e coraggio; la Pippia de Maju, emblema di benedizione e protezione – e riti carichi di significato: la Vestizione, in cui l’uomo si trasforma in Su Componidori; l’Incrocio delle Spade, simbolo di alleanza; Sa Remada, gesto sospeso e solenne di benedizione; e infine la Svestizione, che chiude il cerchio e riporta il cavaliere alla quotidianità.
Come sottolinea il presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu: «Ci sono feste che si guardano e feste che si vivono. La Sartiglia di Oristano appartiene alla seconda categoria: non è solo un evento, è un respiro collettivo che unisce la città da secoli».
È possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, con un biglietto valido anche per l’accesso alla Pinacoteca e al Centro di Documentazione sulla Sartiglia.