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“Quando un musicista ride”, Elio celebra i maestri del cabaret al Teatro Massimo di Cagliari

“Quando un musicista ride” - © foto Luca Guadagnini

Musica, ironia e teatro si incontrano nel nuovo spettacolo di Elio, che torna sul palco dopo il successo di “Ci vuole orecchio” con “Quando un musicista ride”, in programma domani, giovedì 30, e venerdì 31 ottobre (ore 21) al Teatro Massimo di Cagliari per una due giorni firmata Sardegna Concerti.

Lo spettacolo è un viaggio giocoso e irriverente tra musica e comicità, in cui Elio omaggia una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno rivoluzionato la scena italiana: Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, I Gufi, Paolo Villaggio e molti altri. Un repertorio “seriamente comico”, che esplora con intelligenza e leggerezza il confine tra canto e disincanto, tra teatro e cabaret, tra genialità e follia poetica.

Con la drammaturgia di Giorgio Gallione e gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, Elio è accompagnato da una band di straordinari musicisti: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Matteo Zecchi al sassofono e Giulio Tullio al trombone. Le scenografie sono firmate da Lorenza Gioberti, i costumi da Elisabetta Menziani, le luci da Andrea Violato e la regia da Giorgio Gallione.

Gallione spiega “Quando un musicista ride”

«”Quando un musicista ride” – spiega il regista Giorgio Gallione – è una esplorazione giocosa e “piena di bei ragionamenti” in un mondo musicale e in un repertorio teatrale e poetico ricchissimo, ironico, inusuale e fantasioso che intorno agli anni ’60 ha percorso la canzone, la tv, il cabaret e il teatro italiano e di cui ancora oggi si percepiscono gli echi vitali».

Gallione individua in quella stagione creativa un «filo rosso, labile ma idealmente fortissimo», un desiderio comune di rompere gli schemi e inventare nuovi linguaggi, opponendosi a quella che gli stessi artisti definirono “comicità vegetativa”. «Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Umberto Eco, Paolo Villaggio, I Gufi, Felice Andreasi e tantissimi altri – afferma Gallione – hanno imposto, anche al grande pubblico, il loro esilarante mix di libera inventiva e di antico spirito dada».

Secondo il regista, si tratta di «una generazione di artisti seriamente comici» che ha usato l’ironia e il nonsense come strumenti di pensiero divergente, capaci di «distruggere il vecchio e preparare al nuovo». Un linguaggio brillante e anarchico, «sberleffo libertario, ludica aggressione alla noia, sovversione del senso comune», una continua ricerca di libertà espressiva e di gioco creativo.

«Chi più di Elio poteva accettare questa sfida, oggi? – conclude Gallione – Un artista poliedrico e dai molti talenti che si è sempre cibato di imprevedibilità e coraggio creativo, e che dopo la felicissima esperienza di “Ci vuole orecchio” allarga e potenzia il suo sguardo su quelle che sono in fondo le sue radici espressive, anche ideali. Accompagnato da una band di musicisti proteiformi e giocosamente senza vergogna, “Quando un musicista ride” è un viaggio sorprendente e modernissimo in un mondo ancora oggi sostenuto da “un filo logico importante”».