Da oggi, 2 agosto al 30 settembre, gli spazi suggestivi del Polo Museale Casa Zapata di Barumini ospiteranno Echi antichi, segni contemporanei – Arte e archeologia in dialogo, una nuova e affascinante mostra collettiva promossa dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura e dal Comune di Barumini.
Un progetto espositivo che unisce la forza evocativa della civiltà nuragica con le forme, i materiali e i linguaggi dell’arte contemporanea, dando vita a un potente dialogo visivo tra memoria e attualità, tra pietra e segno.
Sette artisti in mostra
L’inaugurazione è prevista per oggi alle ore 19, un appuntamento che segnerà l’apertura ufficiale dell’esposizione e offrirà al pubblico la possibilità di conoscere da vicino il lavoro di sette artisti sardi di grande talento: Silvano Caria, Maria Grazia Medda, Maria Grazia Tuveri, Marina Desogus, Genoveffa Serra, Antonello Serra e Alessandro Muscas.
Le opere in mostra spaziano tra scultura, pittura e arte tessile, con tappeti e stendardi carichi di significati simbolici. Ogni artista, con il proprio linguaggio personale, rilegge l’eredità nuragica dell’Isola trasformandola in espressione attuale, carica di emozione e identità.
La presentazione critica è affidata allo studioso Paolo Sirena, che guiderà i visitatori lungo un percorso espositivo immersivo, capace di unire l’immaginario arcaico all’espressività moderna, in un gioco continuo di rimandi e suggestioni.
«Barumini non è solo Su Nuraxi, non è solo archeologia o grandi eventi – afferma il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu – è anche un luogo aperto all’arte contemporanea, uno spazio vivo in cui gli artisti sardi possono trovare casa, esprimersi e crescere. Il Centro Giovanni Lilliu continua a essere tutto questo: un punto di incontro, di dialogo con il territorio e di valorizzazione concreta della cultura sarda».
Obiettivo: valorizzare il patrimonio culturale
Con questa mostra, la Fondazione conferma dunque la propria missione: valorizzare il patrimonio culturale della Sardegna in tutte le sue forme, materiali e immateriali. L’esposizione si inserisce infatti in un più ampio progetto culturale che mira a fare di Barumini un ponte ideale tra passato e futuro, tra identità e innovazione artistica.
La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre 2025 e rientra nel circuito di visita di Su Nuraxi di Barumini, del Polo Museale Casa Zapata e del Centro Giovanni Lilliu, arricchendo l’esperienza culturale dei visitatori con un incontro straordinario tra archeologia e arte contemporanea.