Denise e Chiara, moglie e figlia del Generale Gianfranco Scalas, storico portavoce dell’Esercito e protagonista di tante missioni di pace all’estero, scomparso giovedì scorso all’età di 73 anni, hanno voluto ringraziare con una toccante lettera pubblicata sui social coloro che, in vita, sono stati accanto al loro congiunto.
ALCUNI PASSAGGI DELLA LETTERA
«Con profonda gratitudine e commozione – scrivono – desideriamo rivolgere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno conosciuto il nostro amato marito e padre, Gianfranco Scalas, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio dell’Esercito, della Brigata Sassari e, soprattutto, della sua amata Sardegna».
C’è un pensiero per l’Esercito: «Il nostro primo pensiero va a tutti i militari che sabato scorso erano presenti, dimostrando il loro affetto e il loro rispetto. Grazie a chi ha potuto condividere con noi quel momento, a chi ci ha scritto un pensiero e a chi, per varie ragioni, non è riuscito ad essere presente fisicamente, ma era con noi col cuore».
Poi un “grazie” a chi ha celebrato le esequie: «Un ringraziamento speciale va a chi ha permesso a Padre Mariano, nostro caro Amico, di celebrare le esequie con un’omelia mai banale, ma ricca di significato. (…) Un caloroso ringraziamento va anche a tutta la comunità ecclesiale che ha voluto partecipare».
Non è mancato un riferimento al mondo giornalistico «con cui Gianfranco ha collaborato con gioia e dedizione» e al mondo della politica, visto che il Generale Scalas è stato uno dei fondatori di Fortza Paris e «ha sempre creduto nel valore della coesione e nell’importanza di lavorare per il bene della Sardegna e dei sardi».
Scalas è stato ricordato anche per il suo legame «unico e autentico» con le tradizioni popolari sarde.
La lettera si conclude con un pensiero per le persone più care, quelle che lo hanno conosciuto «semplicemente come Gianfranco, un amico sincero, generoso e disponibile» e con un ricordo personale della moglie Denise e della figlia Chiara: «Gianfranco è stato per noi un marito e padre straordinario e un uomo dalla grande umanità».