Si fa fatica a commentare una partita tutt’altro che memorabile come quella andata in scena ieri pomeriggio al “Castellani” tra Empoli e Cagliari terminata 0-0.
Le due squadre si sono affrontate con più timore che coraggio, consapevoli dell’importanza del match in chiave salvezza. Ne è venuto fuori uno 0-0 senza sussulti né particolari emozioni, che rispecchia fedelmente l’andamento dell’incontro. I tifosi rossoblù che dopo una settimana di polemiche causate dal “balletto” tra Osservatorio, Prefettura e TAR hanno potuto affollare la Curva Sud dello stadio toscano hanno assistito a una partita caratterizzata da pochi rischi da ambo le parti, molte imprecisioni e la sensazione che entrambe le squadre abbiano giocato con il freno a mano tirato.
Squadre opache
L’Empoli ha provato più volte a scardinare le barriere rossoblù, ma lo ha fatto in maniera poco lucida. Le poche occasioni avute dagli azzurri non hanno reso la giornata lavorativa di Elia Caprile particolarmente faticosa. L’attacco toscano continua a non segnare, la vittoria per gli uomini di D’Aversa non arriva da ormai sedici giornate e questo è un bene per il Cagliari che, giocoforza, deve guardare in casa propria ma deve anche dare un’occhiata a quello che succede sui campi in cui giocano le dirette concorrenti.
La squadra isolana ieri ha invece pensato più a non prenderle che a darle. Una gara accorta dal punto di vista difensivo ma decisamente povera se si analizza l’aspetto offensivo. L’attacco del Cagliari è stato sterile e gli avanti rossoblù non erano di certo in giornata di grazia. I migliori, oltre al già menzionato Caprile che si è fatto trovare pronto nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, sono stati Adopo e Mina. Il primo ha dato sostanza ed equilibrio in mediana, il secondo ha rappresentato, come spesso accade, il leader che dà sicurezza a tutto il reparto difensivo.
Le prospettive
A conti fatti, è il Cagliari a uscire meglio da questo confronto e ad avvicinarsi all’obiettivo salvezza. Certo, una vittoria in terra toscana avrebbe rappresentato un colpo forse mortale per l’avversario di turno e avrebbe allontanato tutte le dirette inseguitrici che, dando il Monza ormai per spacciato, sono quattro. Ma il punto guadagnato permette ai sardi di mantenere il distacco di sei punti dai toscani e di non perdere terreno nei confronti di Lecce, Venezia (1-1 il finale tra le due squadre in Salento) e Parma che in questo turno hanno pareggiato. Non è trascurabile, insomma, l’aver mantenuto le distanze invariate con una partita in meno da giocare.
Ora si profila all’orizzonte una trasferta sulla carta proibitiva: sabato (ore 18) si va a sfidare l’Inter capolista a San Siro. Una partita molto complicata, ma non per questo da affrontare con rassegnazione. Sabato il Parma ha ricordato a tutti che nel calcio non c’è niente di scritto. Giusto un anno fa (14 aprile 2024), inoltre, il Cagliari di Ranieri è uscito dallo stadio milanese con un punto prezioso (2-2 il finale) proprio contro i futuri Campioni d’Italia. Serviranno organizzazione, spirito di squadra e tanto coraggio.