Un festival europeo nei luoghi della memoria
Far dialogare l’Europa oggi è una sfida, ma la danza può riuscirci. È questo lo spirito dell’edizione 2025 di Dancing Histor(y)ies, il festival internazionale che per il secondo anno consecutivo porta in Sardegna un cartellone coreografico originale e transnazionale. Da oggi al 17 agosto, i siti archeologici di Nora e Su Nuraxi diventano palcoscenici d’eccezione per spettacoli, incontri e creazioni condivise che mettono in relazione il patrimonio culturale e le comunità con il linguaggio universale del corpo in movimento.
Dopo le tappe internazionali che hanno attraversato Roma, Belgrado e Mérida, la rassegna – coordinata dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo – conferma la Sardegna come crocevia culturale tra Nord e Sud Europa. Un incontro artistico che unisce esperienze diverse provenienti da dieci Paesi europei, con un forte radicamento nei territori coinvolti.
Un ponte tra passato e futuro
L’obiettivo del festival resta quello di valorizzare i siti archeologici attraverso la danza contemporanea, intesa come strumento di ascolto, rilettura e partecipazione. Le compagnie partner del progetto, provenienti da Italia, Spagna, Serbia, Polonia, Bulgaria, Svezia, Repubblica Ceca e altri Paesi, costruiscono un dialogo tra culture che guarda alla memoria collettiva non come qualcosa di immobile, ma come materia viva da trasformare.
Attraverso un approccio multidisciplinare e condiviso, Dancing Histor(y)ies si propone di costruire un modello europeo di fruizione culturale che intreccia performance, ricerca, pedagogia e sviluppo locale. Il progetto non si limita a rappresentare la storia, ma la fa vivere.
Grazia Deledda come ispirazione creativa
I laboratori e le residenze che hanno preceduto il festival hanno visto le compagnie ospiti immergersi nel patrimonio immateriale della Sardegna. Il punto di partenza è stato l’universo narrativo di Grazia Deledda, Premio Nobel e voce potente del legame tra esseri umani, natura e tradizione.
I temi affrontati nei workshop spaziano dall’antica cultura alimentare alla centralità del pane come gesto femminile e rituale, dalla sostenibilità ambientale al valore simbolico di feste come quella di Sant’Efisio. Le creazioni artistiche in scena nascono così da un percorso di ascolto e scambio con le comunità locali, realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Pula, la Fondazione Barumini Sistema Cultura e alla guida delle dramaturg Daniela Sari e Laura Sechi, che hanno favorito un dialogo rispettoso e profondo tra artisti e abitanti.
Le performance in scena
Il cartellone 2025 propone cinque appuntamenti unici, distribuiti tra Nora e Su Nuraxi. Il festival si apre il stasera a Nora con la compagnia ceca 420PEOPLE, che porta in scena As a Cloud Above the Sea, riflessione poetica sul rapporto tra uomo e ambiente. Il 6 agosto, sempre a Nora, la compagnia bulgara Derida Dance Center propone Shell of Silence, un lavoro che trasforma il silenzio in grido d’allarme. Il 8 agosto, la compagnia svedese ilDance presenta Under the Gemlike Eye of Venus, uno studio sul tempo e le sue trasformazioni interiori.
Il festival si sposta poi a Barumini, dove il 10 agosto il Polish Dance Theatre mette in scena Bread of the Earth, opera che intreccia l’eredità nuragica con l’immaginario letterario di Deledda. Il 17 agosto, sempre a Su Nuraxi, tre compagnie italiane – ASMED-Balletto di Sardegna, Gruppo e-Motion e Compagnia Danza Estemporada – chiudono la rassegna con Nur-Akra, performance corale in cui i corpi diventano pietre in movimento e paesaggio danzante.
Un Off Festival tra parole, ambiente e identità
Accanto al programma principale, l’Off Festival arricchisce l’esperienza con momenti di riflessione e approfondimento. A Nora, in occasione degli spettacoli del 3, 6 e 8 agosto, sono previsti incontri pubblici con coreografi, studiosi, artisti e rappresentanti delle istituzioni sui temi affrontati nei workshop, dalla poesia alla salvaguardia ambientale. Tra gli ospiti, la geoscientist Daniela Pani e l’esperta ambientale Elisa Mocci.
A Barumini, il 7 agosto, il Giardino di Casa Zapata ospita Dal nuraghe al castello, letture e racconti con musiche dal vivo tratte dal podcast “Appunti di Viaggio”. Il 9 agosto, lo stesso spazio accoglie la presentazione del libro Grazia Deledda e il cibo di Giovanni Fancello, con letture di Stefano Resmini e interventi degli artisti del festival.
Cultura e natura: un impegno condiviso
Il festival non dimentica il presente e la responsabilità ambientale. Il 30 luglio, presso la spiaggia di Porto Agumu a Pula, l’associazione Isula Fishing Club organizza un’azione di pulizia dell’arenile con la partecipazione di esperti, biologi marini e giovani volontari. In quell’occasione, verrà rilasciata in mare la tartaruga Violetta, esemplare di Caretta Caretta curato presso il Centro di recupero Laguna di Nora, grazie alla collaborazione con la Rete regionale per la fauna marina.
Una rete europea per la cultura
Dancing Histor(y)ies è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione Sardegna, del Comune di Pula e della Fondazione Barumini Sistema Cultura. A sostenere il progetto, oltre ai partner locali, sono istituzioni culturali e artistiche di Italia, Spagna, Serbia, Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria, Svezia, Cipro, Ungheria e Portogallo.