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Le Domus de Janas sono da oggi Patrimonio dell’Umanità

© foto Regione Autonoma della Sardegna

Le Domus de Janas entrano a far parte del Patrimonio dell’Umanità. La decisione è stata ufficializzata oggi 12 luglio a Parigi, dove il Comitato UNESCO ha decretato l’iscrizione delle “case delle fate” nella Lista del Patrimonio Mondiale. L’atteso verdetto del Comitato porta a compimento un percorso iniziato nel 2018 che – su iniziativa del Centro Studi “Identità e Memoria” (Cesim) – ha coinvolto la Regione Sardegna, l’ufficio Unesco del Ministero della Cultura e numerosi comuni sardi, con Alghero capofila.

Un traguardo storico per la Sardegna

«L’ingresso delle Domus de Janas nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO rappresenta un riconoscimento di straordinaria importanza per la Sardegna e per l’intera Italia – commenta la Presidente della Regione Alessandra Todde – Questo risultato è il frutto di un lavoro corale della Regione, del Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, della Rappresentanza italiana presso l’UNESCO, del Cesim e dei comuni sardi coinvolti. È un traguardo storico che rafforza il senso di appartenenza delle nostre comunità e apre nuove opportunità di crescita: dallo sviluppo di un turismo culturale sostenibile alla creazione di occupazione, fino alla valorizzazione dei territori più interni e delle giovani energie locali. Con la loro diffusione capillare e la ricchezza simbolica di molti siti decorati – prosegue la presidente Todde – le Domus de Janas testimoniano un’identità culturale profonda, oggi finalmente riconosciuta a livello internazionale».

Esprime grande soddisfazione anche l’Assessora regionale ai Beni Culturali Ilaria Portas che considera l’inserimento delle Domus de Janas nelle liste del Patrimonio Mondiale UNESCO «il tassello conclusivo di un percorso che ha finalmente dato alla storia antica della Sardegna l’importanza che merita». «Il riconoscimento di Parigi arriva dopo la prestigiosa presentazione all’Esposizione Universale di Osaka, dove qualche settimana fa abbiamo potuto raccontare al mondo la nostra storia più antica», aggiunge Portas. «Le Domus de Janas – conclude – sono una testimonianza di valore inestimabile della Sardegna preistorica e devono essere valorizzate al massimo perché diventino un attrattore socioeconomico per l’intera isola. Con questo obiettivo il nostro Assessorato ha introdotto un finanziamento di 15 milioni che permetterà ai Comuni di realizzare interventi per garantire la messa in sicurezza, l’accessibilità e la piena fruibilità dei siti riconosciuti dall’UNESCO. Il potenziale di questi beni è enorme e noi intendiamo tramandarli nelle migliori condizioni in modo che anche in futuro continuino a raccontare la nostra storia più antica alle nuove generazioni».

La Necropoli di Anghelu Ruju

Tra i siti più rappresentativi inclusi nella candidatura spicca la Necropoli di Anghelu Ruju, uno dei complessi funerari più estesi e meglio preservati dell’intera Sardegna preistorica, con oltre quaranta tombe ipogeiche scavate nella roccia. Le sue Domus de Janas, scolpite con raffinatezza e decorate con simboli religiosi e culturali, offrono una panoramica preziosa dell’organizzazione sociale e delle pratiche funerarie delle comunità neolitiche. 

«L’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità è un risultato storico per l’Italia, per la Sardegna e per Alghero», ha dichiarato il Sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto. «È un traguardo importante sotto il profilo della conservazione e salvaguardia di questo tesoro unico, ma anche un’irripetibile occasione di sviluppo culturale, turistico ed economico per i territori che ospitano i siti, troppo spesso esclusi dai principali circuiti turistici. Il riconoscimento internazionale offre nuove prospettive e conferma che la Sardegna possiede un patrimonio storico inestimabile, di cui dobbiamo essere sempre più consapevoli per costruire un modello di crescita sostenibile, radicato nell’identità e nella storia dei luoghi». 

«Questo riconoscimento è un grande traguardo per tutta la Sardegna e per la nostra comunità», ha sottolineato l’Assessora alla Cultura Raffaella Sanna. «Alghero ha creduto fin dal primo giorno nella forza di questa candidatura e oggi raccogliamo i frutti di un grande lavoro condiviso, iniziato nella precedente consiliatura e portato avanti e finalizzato con determinazione e passione nel nostro mandato. La nostra storia, la nostra cultura e la nostra identità non hanno colori politici e dobbiamo essere responsabili nel preservarli e valorizzarli. Grazie al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Sassari e Nuoro, al CESIM, capitanato con autorevolezza e tenacia dalla Professoressa Giuseppa Tanda, che ha messo in moto un meccanismo straordinario che valorizza anni di studi, collaborazione tra istituzioni, comunità e mondo della ricerca e dell’università. Grazie all’Ufficio Cultura del Comune di Alghero, in particolare nella persona dell’archeologo Pietro Alfonso, che ha contribuito con grande competenza e passione a questo importante percorso, e a Fondazione Alghero e alla Cooperativa SILT per la gestione del sito».

Le “case delle fate”

Le Domus de Janas, termine che in sardo significa “case delle fate”, sono tombe preistoriche ricavate nella roccia. Si tratta di manufatti che risalgono al Neolitico e all’Età del Rame e testimoniano una delle epoche più interessanti della antica civiltà sarda, nonché l’eccezionale ingegnosità delle prime comunità umane della Sardegna. Se ne contano circa 3500, distribuite in tutta l’isola con particolare concentrazione nel centro-nord. Una parte, esattamente 210, sono decorate con simboli di credenze e pratiche rituali e rappresentano una testimonianza unica della civiltà prenuragica sarda.

I siti

Il riconoscimento dell’UNESCO riguarda in particolare i monumenti ricompresi nel sito seriale “Arte e architettura della Sardegna preistorica. Le Domus de Janas”.

I siti archeologici e naturalistici inseriti nel progetto approvato dall’UNESCO sono:
1.      Necropoli di Anghelu Ruju (Comune di Alghero)
2.      Necropoli di Puttu Codinu (Comune di Villanova Monteleone)
3.      Necropoli di Monte Siseri / S’Incantu (Comune di Putifigari)
4.      Necropoli di Mesu e Montes (Comune di Ossi)
5.      Necropoli di Su Crucifissu Mannu (Comune di Porto Torres)
6.      Domus de Janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale (Comune di Sennori)
7.      Domus de Janas della Roccia dell’Elefante (Comune di Castelsardo)
8.      Parco dei Petroglifi (Comune di Cheremule)
9.      Necropoli di Sant’Andrea Priu (Comune di Bonorva)
10.  Necropoli di Sa Pala Larga (Comune di Bonorva)
11.  Necropoli di Los Forrighesos (Comune di Anela)
12.  Necropoli di Ispiluncas (Comune di Sedilo)
13.  Necropoli di Mandras / Mandras (Comune di Ardauli)
14.  Necropoli di Brodu (Comune di Oniferi)
15.  Necropoli di Istevene (Comune di Mamoiada)
16.  Parco Archeologico di Pranu Mutteddu (Comune di Goni)
17.  Necropoli di Montessu (Comune di Villaperuccio)